La Cerealicoltura dalla preistoria a oggi
In età preistorica, durante il Neolitico, gli uomini iniziarono a
coltivare i primi cereali, dei quali si servivano a
integrazione di una dieta costituita principalmente dai
prodotti della caccia e dalla raccolta di frutti
spontanei. Scoperte archeologiche e archeobotaniche
hanno messo in luce nelle caverne chicchi di cereali e
pietre che venivano utilizzate per la macinatura. Si
otteneva una sorta di farina, dall’aspetto scuro e
granuloso; questa veniva poi mescolata con l’acqua a
formare un composto che si suppone venisse consumato
crudo. Probabilmente il caso volle che questo impasto,
lasciato inavvertitamente vicino al fuoco, si indurisse:
dalla cottura su superfici roventi nacquero i primi pani
senza lievito.
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GLI EBRE E GLI EGIZI: LA SCOPERTA DELLA LIEVITAZIONE E DEL FORNO PER
LA COTTURA
Presso gli Ebrei, i cui forni erano del tutto simili a quelli Egizi, il
pane assunse un valore sacro, in particolare quello
azzimo (non lievitato), il cui utilizzo è simbolicamente
legato alla fuga dalla schiavitù e dall’Egitto degli
antichi Ebrei guidati da Mosè verso la terra promessa.
Il frumento rappresentò per l’antica civiltà egizia la
base dell’alimentazione. La farina veniva mescolata con
acqua e impastata a mano su lastre di pietra o con i
piedi in grandi giare. Dobbiamo agli Egizi la fortunata
scoperta del lievito: si vede che l’impasto di farina e
acqua, lasciato riposare, rigonfiava e il pane in
cottura risultava più soffice. Col tempo essi
svilupparono anche delle raffinate tecniche di
cottura:da quella iniziale su pietre arroventate si
passò alla copertura di queste con vasi capovolti, e
alla realizzazione di buche scavate nel terreno e
rivestite di pietre. I primi forni veri e propri erano
in argilla, a forma di cono, in modo da ospitare
all’interno il fuoco, e sulla parete esterna il pane; in
altri modelli il fuoco bruciava nella parte inferiore, e
il pane cuoceva in quella superiore.
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Il culto di Demetra
Il culto di Demetra, divinità femminile, figlia di Crono e di Rea, era
particolarmente sentito nelle zone rurali e legato alla
venerazione del pane come elemento cardine
dell’alimentazione. Adorata dai Greci con la Terra
madre, Demetra donò all’umanità i cereali (da cui
Cerere, il nome latino della dea) e le tecniche di
coltivazione della terra. Il più importante tempio greco
a lei dedicato fu quello di Elèus, dove si celebravano i
misteri eleusini in concomitanza con la morte e la
rinascita del grano.
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LA PANIFICAZIONE PRESSO I GRECI
Nell’antica Grecia, a causa della natura del terreno, la coltivazione
dei cereali non era molto diffusa, ma il consumo del
frumento importato era comunque abbondante e i Greci si
specializzarono nelle tecniche di preparazione di pani
focacce (se ne sono contati circa settante tipi), i cui
impasti venivano arricchiti con olio, latte, miele e
aromatizzati con erbe e spezie. Furono anche i primi a
far passare l’arte della panificazione dalle mani delle
donne a quelle degli uomini: i fornai, infatti,
lavoravano di notte per assicurare pane fresco alla
mattina. Ai Greci antichi si deve anche la redazione del
primo abbozzo di normativa relativa all’attività della
panificazione.
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PANE E PASTA PRESSO I ROMANI: I FORNAI, IL LEGANUM E LA TRIYAH
Dalla Grecia l’art della panificazione arriva in Italia tramite gli
schiavi. I Romani perfezionarono le tecniche di
macinazione e iniziarono una proficua produzione di
pane, istituendo forni pubblici dove lavoravano i
pistores (fornai) e variegando i tipi di pane con
l’aggiunta di farina di ingredienti diversi. Il pane
diviene così l’alimento per tutti. Parallelamente,
procede presso i Romani l’evoluzione dell’antenata della
pasta:ripreso dai Greci e dai più vicini Etruschi, il
laganum latino (dal greco laganon) definiva un foglio
sottile di pasta, che veniva arrostita e tagliata a
strisce per essere infine insaporita in pentola assieme
a legumi o verdure. Dal leganum, che sembra venisse
usato anche per confezionare piatti come le odierne
lasagne, si arriva alla vera e propria pasta dal
significato moderno. Il geografo arabo Al-Idrin nel 1154
documenta in Sicilia, nella località di Trabìa, vicino a
Palermo, un cibo a base di farina in forma di fili,
chiamato triyah, dall’arabo “tari” cioè umido o fresco,
oggi “tria” in alcune cucine tradizionali del sud.
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L’ARATRO E IL MULINO: EVOLUZIONE DELLE TECNICHE DI PRODUZIONE
L’aratro, probabile invenzione dei Sumeri,nasce come un attrezzo
costituito interamente di legno; successivamente fu
utilizzato il ferro per costruire il vomere, rendendone
più efficace l’uso. La vera rivoluzione fu però
l’introduzione del versoio, che rivoltava il terreno,
dissodandolo, per permetterne un migliore sfruttamento.
In Inghilterra all’inizio del 700 comincia la produzione
dell’aratro interamente in ferro, che diventa così un
prodotto industriale. Altra innovazione tecnologica
riguardò la possibilità di triturare i chicchi e
ottenerne farina sempre più raffinata. Si deve
all’ingegnere militare Vitruvio, intorno al 23 a.C.,
l’invenzione, descritta nel suo “De Architectura”, del
mulino azionato dalla forza dell’acqua, poi integrata
con il vento, che andò a sostituire le macine mosse da
forza umana o animale, il cui utilizzo si protrasse
comunque per tutto il Medioevo.
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DAL MEDIOEVO ALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Durante il Medioevo, la cerealicoltura segna il passo per le continue
guerre e il conseguente abbandono dei campi; il pane
tende a impoverirsi, ma solo per i contadini, che lo
producono, senza lievito e sale, con avena e crusca. I
feudatari, che controllano il territorio e la
popolazione attraverso il possesso dei forni e dei
mulini, mangiano pane bianco di frumento. Il pane inizia
a riflettere la classe sociale di appartenenza. È
durante il Rinascimento che si introduce il lievito di
birra; nel frattempo i maestri di paste alimentari, al
pari dei mugnaie dei fornai, si riuniscono in
corporazioni. La pasta è ormai divenuta un alimento
importante e pratico, in quanto grazie all’essiccazione
si conserva a lungo. I processi di meccanizzazione della
produzione di pane e pasta costituiscono la successiva
tappa volta a ottimizzare e velocizzare dei procedimenti
ormai consolidati.
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DAL CHICCO AL PANE UN PO' DI STORIA
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